Valle d’Aosta

di Guido Montaldo


In uno scenario incantevole di montagne e ghiacciai perenni, la Valle d’Aosta si apre dopo Point Sant Martin ad altri tipi di paesaggio, dove nel fondo valle fino a mezza costa, ad altezze impensabili, alligna rigogliosamente la viticoltura.

La viticoltura in Valle d’Aosta ha origini antichissime. Secondo un autore, riprendendo un passo di Svetonio, già Cesare beveva vino di Donnas e di Chambave. I Salassi infatti, popolo indomito di origine celto-ligure, producevano vini locali usufruendo di tecniche probabilmente apprese dagli Etruschi. I primi documenti riguardanti i vigneti sono datati comunque dopo l’anno 1000, da quando cioè il vescovo di Ivrea, obbligò diverse comunità di contadini a coltivare il vigneto nelle sue proprietà.

Gli affreschi sopravvissuti nei numerosi castelli e chiese della Valle che riproducono scene di viticoltura e di produzione enologica testimoniano l’importanza che queste attività ebbero nel passato. La viticoltura moderna si sviluppò a partire solo dagli anni ‘50, periodo in cui l’Institut Agricole Régionale contribuì a riorganizzare il settore.

Il territorio vitivinicolo della Valle d’Aosta può essere suddiviso in tre zone: l’Alta Valle, dove i vigneti raggiungono altitudini assai elevate come a Morgex-La Salle, la Valle Centrale, in cui vengono coltivati la maggior parte dei vitigni autoctoni e la Bassa Valle, caratteristica per la coltivazione del Nebbiolo, denominato localmente Picoutener.

Il panorama ampelografico dei vitigni coltivati in Valle d’Aosta è straordinariamente vasto e variegato per essere una regione con una viticoltura di montagna.

Vitigni 

Rossi: Picoutener (Nebbiolo), Petit Rouge, Neyret, Vien de Nus, Fumin, Mayolet, Prié Rouge. Bianchi: Muscat de Chambave, Pinot Grigio, Blanc de Morgex, Prié Blanc. Vitigni di recente introduzione rossi: Pinot Nero, Gamay, Dolcetto, Syra.

Bianchi: Pinot Bianco, Muller Thurgau, Chardonnay, Petit Arvine. Antichi vitigni ripresi e selezionati: Cornalin, Premetta, Muscat Rouge, Gros vien.

Doc

La DOC “Valle d’Aosta” o “Vallée d’Aoste” può essere accompagnata da indicazioni: di menzioni geografiche, di vitigno, di colore o di tipologie di vinificazione. Le condizioni ambientali e di coltura così come gli impianti e le forme di allevamento devono rientrare nei parametri previsti dal Disciplinare.

I vini valdostani facenti parte della DOC, in ordine di quantità prodotte, sono i seguenti:

Torrette, Blanc de Morgex-La Salle, Pinot Noir, Chardonnay, Fumin, Petite Arvine, Torrette, Müller Thurgau, Chambave Moscato, Gamay, Pinot Gris, Cornalin, Donnas, Syrah, Petit Rouge, Traminer, Rosé, Nebbiolo, Enfer, Merlot, Arnad-Montjovet, Mayolet, Muscat Petit Grain, Chambave Rouge, Nus Malvoisie, Nus Rouge, Vuillermin, Gamaret. Alcuni vini possono essere prodotti nella versione passita, superiore o metodo classico (spumante).

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